Progetto EXPOMAP

Progetto EXPOMAP

Progetto di ricerca EXPOMAP

Esposizione agli inquinanti outdoor ed indoor ed effetti sulla salute generale, in particolare riproduttiva

Premessa

Negli ultimi anni, appare sempre più evidente il ruolo dei fattori ambientali nell’influenzare lo stato di salute della popolazione, tanto che gli inquinanti chimici e fisici oggi vengono considerati come la più importante minaccia per la salute pubblica, i cui effetti, anche transgenerazionali, cominciano ad essere documentati dalla letteratura scientifica. Ogni organo del nostro corpo ne risente ed ogni fluido biologico riporta tracce (oggi misurabili) dell’esposizione a fattori inquinanti. In particolare il sistema organo-funzionale più sensibile appare l’apparato riproduttivo. Il drammatico calo della qualità seminale negli ultimi 70 anni non solo nei paesi occidentali, ma anche da 20 anni ad oggi in alcuni paesi ritenuti ad alta fecondità come Africa, Cina, Brasile, India, rappresenta lo specchio più fedele e misurabile dell'impatto che le attività umane hanno avuto sul pianeta. Tuttavia, anche se l'inquinamento è diffuso ci sono aree all’interno dello stesso paese ed anche della stessa regione la cui popolazione è esposta ad una elevata concentrazione di inquinanti chimici e fisici e questo comporta una maggiore incidenza di patologie cronico-degenerative e malformative quali, diabete, malattie cardiovascolari, neurodegenerative, cancro, disturbi riproduttivi, malformazioni neonatali rispetto alle aree dove la pressione ambientale è minore. Il progetto di ricerca EcoFoodFertility, studio multicentrico di biomonitoraggio umano effettuato in aree a differente pressione ambientale da tempo ha avviato valutazioni sistematiche su coorti di giovanissimi maschi sani suggerendo l’estrema sensibilità del seme rispetto ad altri fluidi biologici come sangue e urine quale precoce indicatore ambientale. A questa indicazione se si aggiungono i risultati di altri studi che ne suggeriscono il valore come indicatore di salute generale, ecco che la doppia funzione del seme, “Sentinella della Salute Ambientale e Generale” apre nuovi scenari per politiche pubbliche di monitoraggio ,valutazione di impatto ambientale e prevenzione primaria.

Progetto di Ricerca EXPOMAP

Il progetto ExpoMap rappresenta una linea di ricerca nell’ambito del progetto “madre” EcoFoodFertility che si propone di fornire indicazioni circa l’assorbimento di inquinanti indoor ed outdoor dell’individuo nell’ambito del moderno approccio al problema del rapporto Ambiente/Salute adottato dalla comunità scientifica che va sotto il nome di ESPOSOMICA.

Il concetto di «Esposoma», rappresenta una vera e propria sfida nell’ambito della ricerca scientifica e la sua valutazione richiede numerose misurazioni che si basano non solo sul monitoraggio dell’ambiente (inquinanti outdoor ed indoor) attraverso differenti e dispendiose tecnologie, ma anche attraverso la ricerca nei campioni biologici di biomarcatori di esposizione, di effetto e di suscettibilità genetica dell’individuo ad un ambiente inquinato, integrando tutti i dati.

La ricerca svoltasi nei mesi di febbraio e marzo 2022 ha interessato un totale di 71 ragazzi e ragazze 18enni, non fumatori, sani, con normali indici di massa corporea di due aree ad alto e basso inquinamento della Regione Campania, quali la Terra dei Fuochi” e la “Valle del Sele. Il progetto è stato approvato dal Comitato Etico Interaziendale Campania Sud (n. 69:r.p.s.o.del 19/03/2021). E’ stata mappata l’esposizione chimica esterna e questa sarà poi correlata all’esposizione chimica interna in soggetti residenti in tali aree. L’esposizione chimica esterna nelle due aree di riferimento è stata mappata

1. a livello di area, attraverso campionatori fissi di monitoraggio ambientale sulle due scuole principali dove è avvenuto il reclutamento: Liceo S.Alfonso Maria de’ Liguori di Acerra in provincia di Napoli (area ad alto impatto ambientale) e Istituto Corbino di Contursi Terme in provincia di Salerno (aera a basso impatto ambientale)

2. sui balconi di ogni casa del singolo reclutato

1. a livello personale, attraverso l’utilizzo di campionatori passivi indossabili di due tipologie. Braccialetti di Silicone forniti dall’Indiana University (U.S.A.) indossati al polso di ogni singolo reclutato per un periodo di 4-5 giorni capaci di catturare un’ampia varietà di sostanze chimiche, inclusi idrocarburi policiclici aromatici (diossine e furani, ritardanti di fiamma e pesticidi). Dispositivi passivi indossabili per circa due settimane capaci di rilevare diversi Composti Organici Volatili (VOCs) come Benzene, Toluene, Etilbenzene, Xilene, Co2 e rapporti isotopici

L’esposizione chimica interna è stata invece esplorata attraverso un biomonitoraggio umano che include la misurazione in differenti matrici biologiche: sangue, sperma, capelli, unghie dei piedi, saliva, urine e feci. Su queste matrici verranno misurati contaminanti chimici (Idrocarburi Organici Persistenti, Composti Organici Volatili, metalli pesanti, elementi in tracce), parametri biologici (Capacità Antiossidante Totale, diversità microbica seminale) e molecolari (analisi di tipo epigenetico, proteomico e metabolomico per biomarcatori di esposizione personale)

 


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