VERSO UN NUOVO MODELLO PER LA VALUTAZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE SULLA SALUTE UMANA, PER LA PREVENZIONE PRIMARIA, PREPRIMARIA E PER LA RESILIENZA NELLE AREE A RISCHIO A TUTELA DELLE NUOVE E FUTURE GENERAZIONI
Il progetto di ricerca, uno studio multicentrico di biomonitoraggio umano, con una seconda fase di trial clinico randomizzato, mira ad individuare i più sensibili e precoci indicatori di danno ambientale con potenzialità predittiva per patologie non solo riproduttive in linea ad un indirizzo di Prevenzione primaria e preprimaria per ridurne il loro carico e indicare misure di resilienza per contrastare/modulare gli effetti degli inquinanti sulla salute riproduttiva e generale. Il progetto, concreto esempio di ricerca partecipata sui territori secondo i principi della “Citizen Science”, è stato ideato ed è coordinato da Luigi Montano, UroAndrologo, responsabile dell'Ambulatorio Pubblico di Andrologia della ASL di Salerno presso l'ospedale di Oliveto Citra, esperto in Patologia Ambientale e Medicina dello Stile di Vita, nonché attuale Presidente della Società Italiana di Riproduzione Umana (www.siru.it). EcoFoodFertility, nato inizialmente in Campania al fine di individuare un nesso su base scientifica fra i preoccupanti tassi di inquinamento ambientale nelle provincie a Nord di Napoli e basso casertano (Terra dei Fuochi) e l’importante incremento di patologie cronico-degenerative registratosi negli ultimi decenni, oggi coinvolge diverse aree d’Italia e d’Europa. Infatti, il gruppo di specialisti, che operano presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Istituto Superiore di Sanità (ISS), ASL, Università e altri centri di ricerca, che ha dato vita alla Rete Interdisciplinare per la Salute Ambientale e Riproduttiva (R.I.S.A.R.) (https://www.ecofoodfertility.it/rete-nazionale/ricercatori), già da tempo sta indagando secondo un approccio di “system biology” su coorti omogenee per stili di vita di maschi giovani sani, residenti in aree a diversa pressione ambientale, con un’ampia gamma di esami (contaminanti, biomarcatori ossidativi, immunologici, genetici, epigenetici, proteomici, lipidomici, metabolomici etc.) oltre che sulle classiche matrici biologiche (sangue ed urine), sul liquido seminale, dove gli spermatozoi sembrano risultare, dalle indagini di confronto effettuate, prime sentinelle dell’inquinamento ambientale, ovvero indicatori precoci, affidabili ed anche potenzialmente predittivi di impatti futuri sulla salute umana (Spermatozoo sentinella della Salute Ambientale e Generale). Lo studio, peraltro, con la fase del trial clinico sta valutando modelli alimentari (in primis Dieta Mediterranea con prodotti BIO) e/o nutraceutico-funzionali. l’effetto di contrasto e o di modulazione del danno da inquinanti ambientali come misure di resilienza (BONIFICA UOMO INQUINATO). Di recente il progetto si è aperto sul fronte femminile (EcoFoodFertility for Women) ed ha ulteriormente proceduto nella valutazione esposomica con tecnologie e sistemi di biomonitoraggio molto avanzati (https://ecofoodfertility.it/il-progetto/progetto-expomap). In questi anni importanti risultati sono stati pubblicati su riviste internazionali (https://www.ecofoodfertility.it/chi-siamo/pubblicazioni-scientifiche), numerosi sono stati i premi ed i riconoscimenti al progetto (https://ecofoodfertility.it/index.php?option=com_content&view=article&id=234&Itemid=1), gli eventi (https://www.ecofoodfertility.it/news/eventi), cosi’ come notevole è stata l’eco sulla stampa (https://www.ecofoodfertility.it/news/rassegna-stampa) e su altri media televisivi regionali e nazionali (https://www.ecofoodfertility.it/news/video).