EcoFoodFertility, il nuovo modello di valutazione dell'impatto ambientale sulla salute umana

L’impatto ambientale sulla fertilità maschile in Italia

I DATI DI BIOMONITORAGGIO UMANO: QUALI RISCHI, QUALI RIMEDI

Mercoledì 10 aprile 2024 ore 15.30 – 19.30 Sala del Refettorio, Camera dei Deputati (Roma)

RAZIONALE

Gli effetti degli inquinanti chimici e fisici, oltre ai cattivi stili di vita, rappresentano la più importante minaccia alla salute pubblica i cui effetti anche trans-generazionali dovrebbero preoccupare non poco i “policy makers”. In particolare, il sistema riproduttivo sembra essere estremamente vulnerabile alle noxae ambientali. I dati sono chiari: l’ultimo rapporto dell’OMS a livello globale dell’aprile 2023 ha stimato una prevalenza del 17.5% di infertilità di coppia e il declino della conta spermatica totale dal 1973 al 2018 secondo una recente metanalisi (2023) è stata stimata del 62.3 %, addirittura in accelerazione nei paesi del sud del Mondo che negli ultimi due decenni hanno subito i più alti tassi di sfruttamento ambientale. In Italia, lo studio SENTIERI (studio epidemiologico dei residenti nei 45 siti contaminati a priorità nazionale/regionale per le bonifiche, SIN/SIR) dell’Istituto Superiore di Sanità, ha tracciato, in più rapporti, un bilancio sulla valutazione dei livelli di rischio (mortalità e morbilità) nelle comunità che vivono vicino a siti inquinati, riconoscendo che l'esposizione ad agenti ambientali svolge un ruolo deleterio sulla salute pubblica. Di fatto esistono disuguaglianze in termini di salute fra popolazioni residenti nei territori anche all’interno della stessa regione per fattori di nocività ambientale. È perciò di fondamentale importanza dedicare uno sforzo in più verso la prevenzione o la riduzione degli impatti sulla salute delle popolazioni che vivono nelle aree a maggiore rischio ambientale con attività di riqualificazione ambientale, nuovi approcci per la valutazione precoce del rischio salute e misure di resilienza. In tale ottica, il progetto di ricerca interdisciplinare di biomonitoraggio umano sul rapporto Ambiente/Salute, “EcoFoodFertility” (www.ecofoodfertility.it), partito dalla cosiddetta “Terra dei Fuochi” ed attivo in diverse aree a rischio d’Italia, che ha puntato sui sistemi organo-funzionali “sentinella” come l’apparato riproduttivo maschile e quindi sugli indicatori di qualità seminale, sta dimostrando non solo importanti problemi riproduttivi in un'alta percentuale di giovanissimi sani del nostro paese, ma anche come potrebbe essere possibile valutare i segni più precoci di danno alla salute da inquinamento ambientale e quali misure di prevenzione e resilienza adottare per la salvaguardia della fertilità e della salute generale delle presenti e future generazioni. In un Paese dove il dibattito sulla denatalità sembra concentrarsi solo su aspetti socio-economici e culturali, trascurando gli aspetti biologici, questo convegno vuole essere uno stimolo ad attivare politiche più avanzate ed integrate di sorveglianza sanitaria, prevenzione e resilienza, che possano coinvolgere le istituzioni a più livelli.

 

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