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EcoFoodFertility, il nuovo modello di valutazione dell'impatto ambientale sulla salute umana

L'ultimo Spermatozoo

Da anni gli spermatozoi sono in calo,
con gravi e­ffetti sulla fertilità
degli uomini. Ma il problema è poco
studiato, perché per
secoli l’infertilità è stata attribuita
(a torto) solo alle donne

 

Si riporta questo articolo molto esaustivo appena uscito sulla rivista l’Internazionale dove due dei massimi esperti al mondo di riproduzione Umana, Richard Sharpe, dell’Università di Edimburgo e Niels Jørgensen del Ringhospital di Copenaghen ospiti d’onore l’anno scorso al 1° Congresso Nazionale della Società Italiana di Riproduzione (SIRU) (riportati in foto insieme al Dott. Luigi Montano, Co-

Luigi Montano e Richard Sharpe
Luigi Montano e Richard Sharpe

Presidente SIRU) fanno il punto della situazione sulla sterilità maschile, che già Skakebakk, altra autorità del mondo della Riproduzione, in un’intervista su presa diretta del marzo 2017 (al minuto 11.40 https://www.raiplay.it/video/2017/03/Ciao-maschio-eb072986-c5f7-4607-8102-e5ebd92d2de4.html) , definì il più grande problema del mondo occidentale. Un basso numero di spermatozoi è associato anche ad altri problemi di salute e scende con la longevità. “Più basso è il numero di spermatozoi, più alto è il rischio di morte”, dice Sharpe.

“Indipendentemente dalla fertilità, nella popolazione maschile un buon funzionamento dei testicoli e un alto numero di spermatozoi sono sintomo di buona salute. Il fatto che negli ultimi decenni sia la conta spermatica sia il livello di testosterone siano diminuiti fa pensare che anche la salute maschile sia in declino”,conclude Sharpe.

Niels Jorgestein e Luigi Montano
Niels Jorgestein e Luigi Montano

“Nel corso degli anni abbiamo riscontrato che la qualità dello sperma si sta riducendo”, dice Niels Jørgensen, dell’università di Copenaghen. “Questo significa che c’è qualcosa che non va e dobbiamo cercare di capire di che si tratta”. Ma “non dobbiamo aspettarci un’unica risposta”, aggiunge. “È probabile che le cause siano molteplici e che nessuna sia preponderante, il che rende ancora più difficile la ricerca”.

Una delle possibili cause, di cui si parla molto, è la contaminazione ambientale. Qualcuno sostiene che soprattutto nell’occidente industrializzato siamo sempre più esposti a sostanze chimiche sintetiche che possono mimare gli ormoni naturali prodotti dal nostro sistema endocrino, mandando in tilt le funzioni riproduttive, conclude Jørgensen.
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