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EcoFoodFertility, il nuovo modello di valutazione dell'impatto ambientale sulla salute umana

Il Modello “EcoFoodFertility” ideato dal Dr. Luigi Montano presentato al Parlamento Europeo

Martedì 6 dicembre 2016, presso il Parlamento Europeo si è tenuto, con la moderazione dell’On.Nicola Caputo Eurodeputato e membro della Commissione Ambiente, un meeting dal titolo “Prevenzione del rischio salute nelle arre europee ad alta pressione ambientale”. Un incontro al quale hanno partecipato i massimi esperti europei in tema di salute e ambiente, provenienti da diversi paesi e funzionari della Commissione europea.

L’apertura del meeting è stata affidata proprio ad un nostro concittadino, il Dott. Luigi Montano, UroAndrologo dell’ASL di Salerno, coordinatore del progetto di Ricerca Ecofoodfertility, già esecutivo in Campania e, a breve, in altre aree inquinate d’Italia e d’Europa ed al Dr.Alberto Mantovani, dirigente di ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità, massimo esperto italiano in tema di interferenti endocrini. Il tema della discussione ha riguardato le condizioni nelle quali vivono diverse aree d’Europa che, come la Terra dei Fuochi in Italia, a causa dell’inquinamento ambientale, presentano grosse problematiche sanitarie per maggiore incidenza di patologie a carico della popolazione residente.

Condizioni che, a fronte degli standard ambientali, che l’Europa negli ultimi anni si è data (ben al di sopra di altri continenti), nel meeting si è detto devono essere affrontati con approccio interdisciplinare, che riguardino sia interventi sulle matrici ambientali (suolo, corpi idrici, aria, catena agroalimentare), che la prevenzione/riduzione del rischio salute, al fine di proteggere la salute delle generazioni attuali e di quelle future.

A tal proposito sul fronte salute il seme maschile, proposto nel modello del progetto EcoFoodFertility come sentinella precoce e predittiva, nel rilevare i danni da esposizione ad agenti inquinanti e affidabile indicatore di salute generale, è stato considerato dai presenti estremamente utile, per tracciare un modello nuovo e più efficace per la valutazione dell’impatto ambientale sulla salute umana e per l’avvio di nuovi programmi di prevenzione su scala europea proprio nelle aree a maggior rischio.

Tutto ciò anche in considerazione del basso costo, dell’elevato livello di dettaglio, che permetterebbe di mappare oggettivamente il rischio di dette aree. Il meeting è stato estremamente importante perché, come dichiarato dall’On.Caputo, nello stesso tavolo vi è stato un confronto fra il mondo della scienza con quello delle istituzioni, per fare il punto sullo stato della ricerca, per far fronte alle problematiche di chi vive in aree ad alta pressione ambientale e, allo stesso momento, permettere di comprendere e, se del caso aggiornare, l’approccio dei programmi della Commissione in materia di ambiente e salute.

Infatti lo stesso si è concluso con la necessità di far sì, che l’Unione europea si doti, entro tempi brevi, di una guida scientifica per la prevenzione e la riduzione dei rischi per la salute nelle aree con alta pressione ambientale. Intanto, qualche giorno prima di Bruxelles, il 2 dicembre a Bari, nel corso del VIII Meeting in Modern Trend in Andrologia e Riproduzione Assistita, presieduto dal Prof.Luigi Chiappetta ed aperto dal Dr.Montano proprio sul progetto EcoFoodFertility, si è costituita, formalmente con un protocollo di intesa, la Rete Nazionale EcoFoodFertility, Rete per la Salute Ambientale e Riproduttiva (RE.S.A.R.).

Il primo modello di rete interdisciplinare per la Salute Ambientale e Riproduttiva in Italia, che coinvolge clinici e ricercatori di diverse regioni d’Italia, appartenenti a centri di ricerca, ospedali, università che sostengono il Progetto di Ricerca EcoFoodFertility, la cui attenzione prioritaria è rivolta proprio ai fattori di rischio ambientali, alimentari e dello stile di vita.

A margine dell’evento, Montano ha dichiarato che “la Rete ha lo scopo non solo di condurre la ricerca nelle aree ambientali critiche del paese, ma anche avviare, in linea con il recente Piano Nazionale per la Fertilità ed in collaborazione con le istituzioni pubbliche, un processo di Educazione alla Salute Riproduttiva attraverso una rete di scuole pilota individuate nelle aree del progetto, partendo dal concetto che la Fertilità, da proteggere, in particolare, in una fase molto vulnerabile come l’età adolescenziale, è un presidio per la prevenzione primaria per tutte le patologie dell’adulto ed anche, in base a recenti evidenze scientifiche sulla trasmissione epigenetica alla progenie attraverso l’epigenoma spermatico, per la protezione della salute delle future generazioni, che sembrerebbero più vulnerabili alle più diffuse patologie”.

Fonte: Oblò Magazine (24/12/2016)