Ulteriori dati sui rischi di salute per chi vive nella "Terra dei Fuochi"
Dati che confermano la precocità del seme rispetto al sangue, nell'evidenziare i primi segni di stress ambientale sulla salute umana, rendendolo più affidabile e precoce, nel valutare i danni biologici indotti dall'inquinamento. L'impatto di queste nuove informazioni in ambito di salute pubblica è molto importante, perché fornisce un nuovo strumento ai policy makers, al fine di avviare nuovi, più efficaci e precoci interventi di prevenzIone pnmana.
Ciò si basa anche sul fatto che la qualità del seme, secondo evidenze recenti, è un indicatore di salute generale e potenzialmente predittivo sia per le malattie cronico-degenerative per le attuali generazioni, che per quelle future, considerando le recenti scoperte sulla trasmissibilità dei danni per via paterna ai figli attraverso la linea genninale maschile, quest'ultima più suscettibile a sh'ess ambientali rispetto alla linea genninale femminile.
Il Ministero della Salute ha infatti finanziato una parte del progetto di ricerca, coordinato sempre da Montano su 450 adolescenti in tre aree a rischio del Nord, Centro e Sud: Brescia-Caffaro (Lombardia), Val di Sacco nel Frosinate (Lazio) e Terra dei Fuochi (Campania).
di Elvira Castaldo - Tratto da Oblò, setttembre 2017