EcoFoodFertility, il nuovo modello di valutazione dell'impatto ambientale sulla salute umana

CORRIERE: IL PROGETTO. Studio finanziato dal Ministero

Fast, gli spermatozoi come spie di salute.
Gli effetti dell'inquinamento e le strategie di risposta testati su 450 giovani attraverso il seme umano Invece del sangue, il seme umano. Come «sentinella» della salute ambientale. .
Perché gli spermatozoi sono tra le cellule più sensibili in assoluto, e possono rivelare alterazioni dovute all'inquinamento più precocemente rispetto al sangue.


Da questa intuizione nasce il progetto di ricerca Fast (Fertilità, ambiente, alimentazione, stili di vita), che arruolerà ragazzi dai 18 ai 22 anni di Brescia, della Valle del Sacco (Frosinone) e della «Terra dei fuochi» (Napoli). Con analisi mirate si valuterannole alterazioni nel seme, nonsolo spia di un rischio per la fertilità, ma anche indicatore di salute generale.
L’obiettivo dello studio finanziato dal Ministero dellaSalute, è arruolare 450 giovani,150 per ciascuna area geografica (per partecipare This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.). A Brescia e provincia sarà imperante misurare gli effetti chela vicenda Caffarò e il retaggio dell'industria pesante, con l'esposizione a metalli pesanti, idrocarburi poIiciclici aromatici e altri inquinanti, hanno sulla salute delle nuove
generazioni. Nel progetto - coordinato da Luigi Montano, uroandrologo Asl Salerno, referente per Brescia Francesco Donato, epidemiologo dell'Università, con la collaborazione del responsabile Urologia Città di Brescia, Danilo Zani - crede fortemente il Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia, presieduto da Imma Lascialfari. La ricerca. non si limiterà a indagare gli effetti dell'inquinamento, ma indicherà anche i mezzi per limitarne i danni. Come? Con alimentazione e movimento. I ragazzi verranno suddivisi in due gruppi, uno seguirà la dieta mediterranea mentre il gruppo di controllo continuerà ad alimentarsi come d'abitudine.
Alla fine si valuterà se la prima avrà contribuito a ridurre i danni cellulari . LI.CE.

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