i veleni «uccidono» la fertilità maschile - Il Mattino
I giovani nati e cresciuti nella Terra dei Fuochi o vicino all'Ilva di Taranto potrebbero avere danni al Dna da risultare poi o sterili o a fertilità compromessa. L'inquinamento potrebbe incidere in modo irreversibile sulla sfera riproduttiva maschile, in Italia e nei Paesi occidentali o comunque laddove si nasce e si cresce circondati da tossici ambientali. Il liquido seminale sembra, infatti, essere il primo a restare danneggiato nella sua produzione e maturazione biologica dai «veleni» di aria, acqua e suolo. Gli studi nelle aree della Terra dei Fuochi in Campania e dell'Ilva di Taranto danno un risultato inequivocabile: cala la qualità del liquido seminale, alterato il 35% del Dna spermatico. E quando la Natura individua le alterazioni attiva un «bottone rosso» per impedire la riproduzione del Dna «malato». Quindi induce sterilità.